Un caffè con Maro Gorky & Matthew Spender
Una giornata di pioggia battente e luce autunnale ha fatto da insolita cornice alla nostra visita a Matthew e Maro Spender che ci hanno accolto con un caldo caffè e tante riflessioni nella loro “magione” incantata.
Di Deborah Montagnani. Foto di Antonio Carloni
Non volevamo fare la solita intervista “agli Spender” sulle loro scelte di vita o sulle loro opere… conosciamo già chi sono e conosciamo il loro immenso talento che li ha resi famosi nel mondo, per noi sono e restano una brillante compagnia per conversare senza filtri e fuori dai denti.
Inevitabile parlare della situazione internazionale in epoca di pandemia e dei cambiamenti forse irreversibili a cui abbiamo assistito e dei quali siamo stati vittime. Ci siamo chiesti reciprocamente come cambierà anche il nostro Chianti e come è già cambiato. Ci sarà una soluzione alla chiusura delle botteghe artigiane ed alla scomparsa dei vecchi contadini custodi della cultura secolare che ha reso unico il nostro territorio e la tradizione toscana?
Maro e Matthew, artigiani e cultori del bello, hanno compiuto la loro singolare scelta di vita proprio perché innamorati di questo sapere che sta scomparendo e che ha plasmato nei secoli il paesaggio chiantigiano, abbiamo concordato che il turismo salvaguarderà le campagne dall’abbandono, il vino Chianti Classico esportato in tutto il mondo è sicuramente oggetto di investimenti ma il rischio è che tutto diventi “artificiale” ad uso e consumo del turista.
Sembra che allo stato attuale non ci sia una visione a lungo termine, ne a livello locale ne regionale o nazionale, che possa far ben sperare in tal senso e che possa stimolare ed aiutare le potenzialità comunque presenti nel territorio; le troppe divisioni tarpano le ali a qualsiasi tipo di progetto come lo stesso Matthew ci ha testimoniato in merito alle sue iniziative in seno alla…… di qualche anno fa.
Ci confortiamo vicendevolmente del fatto che Gaiole ha comunque alcune particolarità, non è mai stato un luogo veramente votato al turismo perché troppo lontano dai centri importanti e di difficile raggiungimento quindi si è salvato da divenire una piccola Disney World come altri centri toscani, con “L’Eroica” ha forse trovato un’alternativa non troppo consumistica pur mancando ancora investimenti strutturali anche finalizzati alla riscoperta dei vecchi mestieri a cui la filosofia “vintage” degli eroici si ispira.
In definitiva Maro e Matthew restano inguaribili ottimisti, il genio italico trova sempre una soluzione…non sappiamo se essere concordi ma vogliamo sperarlo, del resto il nostro lavoro ci obbliga a trovare ogni giorno nuove soluzioni ed avere tra i nostri compaesani i coniugi Spender, disposti sempre a collaborare, è certamente uno stimolo ed una risorsa importante.