La nuova scoperta: trekking e cammino nel Chianti storico
“NON SOLO VINO” , verrebbe da dire.
Finalmente il Chianti si sta facendo conoscere anche con altre facce, come il piacere di attraversarlo in lungo e in largo percorrendo, spesso inconsapevolmente, antichi tracciati una volta percorsi da cavalieri, pellegrini e viandanti.
Percorsi che mettono in mostra la già nota bellezza delle colline ornate di vigneti, ville e castelli e quella meno nota dei Monti del Chianti. Frequentandoli e conoscendo la loro secolare storia si possono immaginare completamente diversi da come li vediamo.
Popolati da pastori stanziali e attraversati dai greggi delle transumanze già più di tre millenni fa, oppure dagli agricoltori e dagli artigiani che popolavano i piccoli villaggi in epoca etrusca, durante la quale la strada maestra del crinale era un importante collegamento tra le principali Lucumonie dell’Etruria settentrionale.
Come non immaginare, poi, le piccole fortezze erette dai Longobardi per controllare ad est i territori prossimi a quelli del nemico bizantino o i pellegrini che si spostavano verso le mete storiche della cristianità alla ricerca di percorsi sicuri e soste ospitali come quelle che potevano offrire le numerose Pievi , Canoniche e Spedali che costellavano le nostre antiche vie, per finire poi ai contadini che fino a poche decine di anni fa le percorrevano con i loro carri per portare ai piccoli mercati dei paesi i frutti del loro sudore, partendo dai loro poderi, sperduti e arrampicati sulle pendici.
Quante storie, quanta sofferenza ci raccontano i vecchi acciottolati che a volte ci troviamo a calpestare.
Il profondo ed ancestrale legame tra l’uomo e la nostra terra ci ha lasciato in eredità un patrimonio da vivere e da contemplare nella organicità delle sue forme e dei suoi suoni.
Come farlo se non percorrendolo con il passo lento della natura stessa ?
Le tecnologie ci permettono di muoverci in continua assistenza , con qualche “clic” ci si può muovere in ambienti sconosciuti ed essere guidati e informati .
Le comunità si stanno attrezzando per mettere l’ospite nelle condizioni di conoscere una regione tra le più ambite nei suoi angoli più sperduti ma non per questo meno affascinanti.
Camminare non solo per il solo gusto di farlo ma anche per conoscere, per entrare nelle viscere di un territorio che ha tanto da raccontare.
Questa è la sfida per accogliere un turismo diverso, forse meno abbiente di quello che siamo abituati ad avere ma forse anche un po’ più colto e che comunque merita la possibilità di potersi immergere nel cosiddetto turismo esperienziale , tanto in voga negli ultimi anni e che noi sicuramente sappiamo offrire.
A noi il compito di accettarla.
RENZO CENTRI