Anche se nel  mio immaginario, durante la lettura, ho compiuto idealmente  un percorso  in senso inverso,  cioè una risalita verso  la sorgente attraverso il percorso indicatoci dall’autrice per mezzo di ricerche etimologiche, sincrasie e sinedocche nella storia del torrente ma più propriamente, vi renderete conto leggendolo, nel nostro amato territorio.

La questione della paternità del toponimo Chianti è nota ormai ai più e diventa interessante scoprirne il come ed il perché. Le diverse tesi si sviluppano su  un idronimo  che si trasforma in toponimo ed infine in coronimo che blasona per continuità un intera regione e viene usato, diciamolo, ormai troppo spesso per proprio vantaggio  in maniera inopportuna…

La faccenda affrontata dallo studio non è propriamente politica ed amministrativa ma si concede ad una doppia lettura che ci conduce in un dibattito molto attuale nel quale l’opinione pubblica deve considerare tali vicende storiche.Personalmente, oltre agli affari geopolitici che svela il testo, amo parimenti la dimensione misteriosa nel quale l’autrice ci conduce; ricca di suggestioni, rituali, pratiche divinatorie legate al Massellone ed ai credi delle varie culture dei popoli che nei secoli hanno vissuto nelle sue sponde.
Io ho un ricordo vivido di queste acque e dei suoi piccoli affluenti dove da ragazzi ci tuffavamo nelle “pozze”,  di nascosto dai genitori e dove adesso ugualmente vanno i miei figli con i loro amici. Era allora come oggi un immergersi, fatto di risate, acrobazie e pomeriggi estivi incantati e spensierati.

Quello che vi farà compiere invece la Tognaccini  è un tuffo simbolico nell’acqua della conoscenza, alla ricerca filologica, antropologica e geografica di un torrente emblema inaspettato ora di una vallata. 
Senza scomodare buffe cerimonie, a cui ci hanno abituato politici, con ampolle e battesimi anacronistici, auguriamo vivamente alle nuove generazioni di bagnarsi ancora in questo torrente con incanto e coscienza, lontani da campanilismi esclusivi in cui un fiume diviene limite e confine invece che luogo d’incontro di un mondo ormai cosmopolita, ricordandosi innanzitutto che tutti i fiumi portano al mare.

La Chianti General Service edita questo agile ed interessante libello che si inserisce all’interno della nostra tradizionale attenzione per il nostro territorio, la  sua storia, la sensibilizzazione e la cura del patrimonio naturale. Credo che con le nostre molte pubblicazioni abbiamo contribuito e contribuiremo ad una coscienza storica alimentando un fertile dibattito che è segno di una comunità curiosa e consapevole.stify