Passeggiando in bicicletta
di vera Marcolini
Storia e curiosità
E’ sicuramente il mezzo di trasporto più conosciuto ed usato nel mondo intero, in tutte le situazioni siano esse ricreative, lavorative, che di necessità perché non vi è altro.
Ma vi siete mai domandati come e quando è nata la bicicletta che oggi conosciamo in molte versioni e formati?
La sua storia non è molto lunga, si tratta di poco più di duecento anni, ma vi sono alcune curiosità che la rendono molto intrigante.
In primo luogo la cosiddetta teoria della “bicicletta di Leonardo”, che attribuisce al genio da Vinci il primo disegno che poteva assomigliare alla bicicletta.
Nel Codice Atlantico (133 v) si trova un piccolo disegno che fa pensare ad una bici, purtroppo è oramai acclarato dai più grandi studiosi leonardiani, che si tratta di un falso. Sono alcuni elementi geometrici che la mano del restauratore curatore Marinoni nel 1961 avrebbe “completato” con ruote e pedali , addirittura la catena. Questo fu dimostrato dal prof. Pedretti che pubblicò i suoi studi nel 1978, in cui afferma che le parti aggiunte che trasformano quei segni, erano state effettuate con una matita che in quei tempi non esisteva.
Dopo questa curiosità, parliamo delle vera nascita delle prime forme di bicicletta.
Nel 1791 il francese conte di Sivrac creò un celerifero, vale a dire un prototipo in legno privo di ingranaggi, sterzo, che consentiva soltanto di andare a passeggio seduti, spingendo con i piedi a terra, come
se fosse un cavalluccio di legno.
Non era certo pratica, ne commerciabile: uno sfizio da nobili.
Nel 1817 il barone tedesco Karl von Drais, aggiunse alla ruota anteriore uno sterzo, che consentiva quindi di svoltare, i cerchioni sono in acciaio ed il sellino è regolabile in altezza, ma ancora si deve spingere con i piedi: nasce la draisina che con i suoi 22 chili di peso consentiva di andare per non più di una quindicina di chilometri. Ancora una volta un diletto per dandy (così si chiamava un modello) che però aveva un suo perché: il 1816 era stato l’anno senza estate, il sole era praticamente scomparso e il mondo si era trovato in una terribile situazione, in cui anche i cavalli erano stati falcidiati, per cui si cominciava a pensare a mezzi di locomozione meccanici.
Nel 1837 un fabbro scozzese, Mac Millan, riesce ad applicare due manovelle alla ruota anteriore, azionate da due pedali a leva.
La bicicletta comincia a prendere forma e si diffonde anche se solo presso classi abbienti.
Nel 1861 un costruttore di carrozze Michaux, ripara una draisina e vi applica un mozzo con pedali: nasce il cosiddetto velocipede, con pedali freni e manubrio, ma con la ruota anteriore molto alta, rivestita in ferro. Difficile da
guidare e da mantenere in equilibrio, viene comunque apprezzata ed anche montata dalle signore. Un vero cavallo di ferro, che necessitava di una pedana per salire.
La difficoltà per sviluppare l’uso e la vendita delle biciclette, derivava sopratutto dalla condizione pessima in cui versavano le strade, che in molti tratti erano ancora quelle romane.
Nascono anche le prime competizioni a squadre e gare di velocità, di conseguenza, anche le scommesse, nel 1869 si segnala una gara femminile negli Stati Uniti).Nel 1877 Sutton e Starley fondano in Inghilterra la Rover che crea una bici molto simile alle odierne, con raggi e trasmissione. La casa poi abbandonò le bici, per dedicarsi alle auto.
Altro nome famoso che si occupò di migliorare sempre più la struttura della bicicletta fu la ditta Dunlop, che aggiunse il primo pneumatico con camera d’aria gonfiata a pressione.
Il fatto che sia divenuta più comoda e quindi più attraente, rese la bici più competitiva anche nei prezzi, per cui da questo periodo in poi vi fu solo evoluzione e distribuzione mondiale.Negli Stati Uniti è il 1933 quando viene prodotta
una bici robustissima per il servizio postale a cui la ditta Fisher applicò cambi di velocità perché i postini potessero affrontare tutti i terreni.
Risale addirittura al 1895 un brevetto americano per un motore elettrico da applicare alla ruota posteriore.Bisognerà pero arrivare ai nostri tempi per vedere una vera e propria e-bike.Alla fine degli anni 70 risale la nascita del
Rampichino MTB, considerato la prima Mountain bike, costruita a Saronno.
Oggi la tecnologia crea bici sempre più evolute e competitive, leggerissime e capaciti di velocità altissime: da un cavallo di legno con le ruote, alla bici volante, ultima evoluzione della tecnica nata in Svezia e commercializzata
in questi giorni al costo di 80.000 euro, con già 3000 prenotazioni.
Si tratta di una specie di drone che può arrivare ai 100 km /ora, ricaricabile in 1 ora e pieghevole, dotata anche di paracadute!!
La bicicletta è anche la protagonista di tante opere d’arte, soprattutto nel periodo futurista che vedeva in essa l’essenza del movimento, famose sono le opere di Balla, Boccioni e Del Pero.
Anche il cinema ha usato la bicicletta come protagonista accanto agli attori più famosi: basta pensare a “Ladri di Biciclette” di De Sica, “Bellezze in Bicicletta”, le mitiche corse in sfida fra Don Camillo e Peppone,
“La vita è bella” con Benigni che incontra la sua principessa proprio quasi investendola con la sua bici.
Una delle più suggestive immagini da ricordare è poi quella di ET che viene trasportato verso la luna dal suo amico Elliott per poter tornare alla sua “casa”.
Da ultimo vanno ricordate le varie corse che oggi si svolgono in tutto il mondo, le gare di velocità e quelle che pongono al centro il ricordo delle bici di una volta, come l’Eroica di Gaiole in Chianti , che riporta alla luce molti degli esemplari che hanno fatto la storia di questo splendido mezzo di locomozione, o ancora i lunghi cammini per i pellegrini che ora hanno la possibilità di essere percorsi anche con tratti per biciclette.
NB: il titolo nasce da una canzone molto gradevole di Riccardo Cocciante “In Bicicletta “ 1982 ,che consiglio di ascoltare come sottofondo durante la lettura.