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La mostra sui Codici di Leonardo

La sua grandezza è comunque innegabile , resta un punto fermo nel passaggio dall’uomo medioevale a quello moderno, nella nascita della ricerca scientifica e della botanica, nella creazione di armamenti e architetture talmente evolute da non essere realizzabili nel suo tempo.  


Grazie a EvoArt tante persone hanno potuto toccare e godere di questa infinita grandezza, forse imperfetta, ma sicuramente senza tempo.

Il mio incontro con Leonardo

I giorni in cui ho potuto avere fra le mani undici volumi di pelle che racchiudono molti dei cosiddetti Codici di Leonardo , ho provato una sensazione che è molto difficile tradurre in parole . Sfogliando poi pagina per pagina, cercando di leggere tutte quelle righe difficili da comprendere, lasciandomi affascinare da disegni vivi , da studi famosi , da visi che sembrano guardarti , ho incontrato un autoritratto di Leonardo , a me sconosciuto. Un uomo con la barba lunga , il volto rugoso, appoggiato ad un bastone , seduto su di un masso , con l’abito lungo e soprattutto uno sguardo perso verso l’infinito.

La prima sensazione che ho provato è stata di osservare un uomo malinconico perché è anziano e sta per abbandonare l’Italia per recarsi alla corte del re di Francia . 

Poi ho continuato il mio dialogo silenzioso con Leonardo,  meravigliandomi ad ogni pagina e la sensazione è cambiata : non è malinconia , mi sono detta, ma come sempre  la curiosità del genio che cerca di fronte a sé qualcosa di nuovo da sperimentare ed approfondire. 

Siamo nel 1513 e dopo sei anni se sarebbe andato , lasciando una infinità di carte da ordinare, comprendere, analizzare a fondo, per scoprire che si era interessato di ogni argomento, cercando di oltrepassare il suo tempo e spingere la conoscenza al di là del limite del suo secolo.

A quel punto avrei voluto chiedergli se avevo compreso davvero il suo messaggio, non ho avuto una risposta udibile , ma sono riuscita a entrare nel suo mondo : la curiosità di una mente che ad ogni tratto di strada , lascia un’opera , per approfondire un argomento nuovo, e poi ritorna a compiere la prima, poi si distrae perché deve cercare una nuova composizione di colori. Si interessava a tutto , ma non poteva trovare tutte le risposte, una mente talmente fertile , da non essere sempre compresa ed accettata, ecco anche perché ha girovagato per corti e città , lasciando ovunque traccia di se o aprendo la strada a opere che sarebbero state realizzate molto dopo , come i lavori sulla acque. A quel punto ho pensato che non era giusto che tanta conoscenza restasse chiusa in un armadio , ma che molte persone dovevano godere di queste pagine per toccare con mano ,nel senso autentico del termine, la sua grandezza. E da questa riflessione è nata l’idea di mettere in mostra i codici in luoghi adatti alla loro bellezza.

Prima a Villa Arceno nell’antico ingresso per le carrozze, ora sala di ingresso, in terra di Castelnuovo Berardenga, poi nel comune di Montevarchi , illuminati dalle finestre a getto sulla piazza principale, poi nella magica chiesa di San Bartolomeo a Vertine, nel comune di Gaiole in Chianti , per finire a Greve nei Tenimenti Santa Margherita dove la pulita modernità del luogo si è perfettamente sposata con carte cinquecentesche. Dalla espressione dei volti dei visitatori emergeva chiara la profondità di ciò che ammiravano; a colpire i quaderni sull’anatomia ed i disegni in cui si trovano le prove che Leonardo faceva prima di realizzare un quadro oppure osservazioni sulla natura che egli traduceva in disegni perfetti. In questi cinquecento anni Leonardo è stato sempre presente nella storia sia dell’arte che della scienza, ma a volte è stato un pò dimenticato , anche perché molte opere sono andate all’estero , alcune non sono state terminate, altre sono scomparse, o in grande difficolta come il Cenacolo.

La sua grandezza è comunque innegabile , resta un punto fermo nel passaggio dall’uomo medioevale  a quello moderno, nella nascita della ricerca scientifica e della botanica, nella creazione di armamenti e architetture talmente evolute da non essere realizzabili nel suo tempo.

Grazie a EvoArt  tante persone hanno potuto toccare e godere di questa infinita grandezza, forse imperfetta, ma sicuramente senza tempo.