Bozza legge finanziaria 2024

“La Pillola” del Dott. Commercialista Gianni Carmignani

Oggi dedicherò la mia “pillola” alla prima bozza di manovra per il 2024 la famosa “Legge Finanziaria” che è stata licenziata in questi giorni e più precisamente il 16 ottobre 2023 dal Consiglio dei Ministri.

Si tratta sostanzialmente di una manovra articolata con tre provvedimenti: un Disegno di Legge che riguarda la Legge di Bilancio quindi la Legge di Previsione dello Stato per quanto riguarda l’anno finanziario 2024, un Decreto Legge per misure urgenti in materia economica e fiscale, e un Decreto Legislativo che riguarda un primo modulo di riforme sulle imposte sul reddito di persone fisiche e altre misure in tema di imposizione diretta.

Entriamo nella sostanza:

– Superbonus: non è contemplata la proroga per il 2024 per gli interventi condominiali e quindi dal prossimo anno la maxi agevolazione scenderà dal 90% al 70% per i condomini mentre sparirà per le villette e per le abitazioni unifamiliari;

– alla stessa stregua sparirà e si dovrà dire addio all’aiuto alla crescita economica la famosa “ACE”;

-taglio del cuneo fiscale del 7% per i redditi fino a 25.000 € e del 6% per i redditi fino a 35.000 €;

-per quanto riguarda il lavoro le prime indicazioni confermano la detassazione dei premi di produttività al 5% e dei fringe benefit fino a 2.000 € per lavoratori con figli a carico e fino a 1.000 € per tutti gli altri lavoratori; 

-per quanto riguarda le imprese abbiamo un’altro rinvio con decorrenza 1 luglio 2024 della “Plastic” e della “Sugar Tax” (imposte già introdotte qualche anno fa);

-rinvio del versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette per il solo anno 2023 le persone fisiche dotate di partita iva che nel periodo imposta precedente dichiarano ricavi o compensi di ammontare non superiore a 170.000 Euro potranno eseguire il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi, con esclusione degli oneri contributivi, entro il 16 gennaio dell’anno successivo a quello di riferimento senza aggravio di interessi e addirittura con possibilità di dilazionarlo in 5 rate mensili da gennaio a maggio 2024;

-modifica della cosiddetta “PEX” sulle plusvalenze: estensione del trattamento della non concorrenza alla formazione del reddito imponibile su alcune plusvalenze realizzate su azioni o quote societarie di capitali enti pubblici o privati trust organismi di investimento collettivo e da parte di società e di enti commerciali che sono residenti in uno stato appartenente all’unione europea o allo spazio europeo comune;

-revisione, a decorrere dal 2024,  della disciplina Irpef con l’abolizione dei quattro scaglioni e con l’introduzione di tre scaglioni di reddito da applicare in sede di determinazione dell’imposta:

23% fino a 28.000 € di reddito;

35% da 28.000 e fino a 50.000;

 43% per quelli che superano 50.000 € di reddito.

-per il 2024 vengono innalzate da Euro 1.880,00 ad Euro 1.955,00 le detrazioni che riguarda i titolari di reddito di lavoro dipendente;

-si amplia fino a 8.500 € la soglia di no tax area (soglia reddituale le cui imposte vengono azzerate dalle detrazioni non generando, conseguentemente, versamento di imposte);

-revisione per l’anno 2024 delle detrazioni fiscali: riduzione di 260 € della detrazione complessivamente spettanti in relazione a particolari spese sostenute dai contribuenti che hanno un reddito complessivo superiore a 50.000 €;

-incentivo che riguarda l’incremento del costo del lavoro per i nuovi assunti ai fini della determinazione del reddito; in questo caso l’agevolazione spetta ai titolari di reddito di impresa, alle imprese individuali, alle società di persone, ma anche agli esercenti arti e professioni; l’agevolazione spetta ai soggetti che hanno esercitato, nei periodi post 2023, per almeno 365 giorni; inoltre  presuppone che l’impresa si trovi in condizioni di normale operatività quindi sono escluse tutte quelle imprese che sono soggette a liquidazione ordinaria giudiziale o che abbiano fatto ricorso ad altri istituti sulla crisi di impresa;

-nuova definizione per quanto riguarda la residenza fiscale sia per le persone fisiche che per le persone giuridiche con un criterio di natura sostanziale che conseguentemente verrà sottoposta a verifica;

-un incentivo sul reddito da lavoro dei rimpatriati, esteso alle imprese che svolgevano attività all’estero; tale incentivo fiscale dà la possibilità di non far concorrere alla formazione della base imponibile a fini dell’imposizione diretta e del valore produzione del 50% del reddito imponibile derivante dall’attività d’impresa e dell’esercizio di altre professioni esercitate in forma associata e trasferite in Italia quando erano svolte da un paese estero;

-Global minimum tax che riguarda le imprese che sono localizzate in Italia perché appartengono a gruppi multinazionali.

In attesa di verificare quali delle seguenti riforme troverà effettivamente spazio nella Legge di Stabilità per il 2024, vi rimando alla prossima “pillola” e vi saluto cordialmente