Partendo dalla pittura tradizionale Enzo evolve i suoi lavori differenziandoli in cicli: i nudi, l’inquinamento ambientale, i fiori, ecc… e da qualche decennio la sua ricerca artistica si orienta su due fronti:

ESTETICA DELLA CADUCITA’ come suggerisce il nome stesso si tratta di dipingere tutto ciò che è caduco, di età plurisecolare o meglio plurimillenaria: viatico verso una dimensione più eterna, più spirituale e profonda.

La tecnica utilizzata per queste opere è la pittura ad olio.

ARCHEOLOGIA CONTEMPORANEA in continuità con il ciclo “Estetica della caducità” questo fronte rappresenta una continuazione più materica della ricerca precedente con il recupero di materiali non più funzionali o redditizi per la società attuale, abbandonati nei boschi o nei campi e sfigurati poeticamente dal tempo. Il loro recupero e valorizzazione non fa altro che sublimare la poesia da loro emanata.

La tecnica in questo caso è mista con uso di materiali fisici e colori acrilici.

La copertina del nostro Magazine n.4 è a lui dedicata.