Assegno Unico

di Marco Carmignani Dott. Commercialista

Argomento di attualità che sta facendo preoccupare le famiglie italiane, non per la sua “negativa” realizzazione ma bensì per il complicato incastro temporale di applicazione, è il nuovo Assegno Unico che debutterà dal prossimo anno. 

Vediano nello specifico di cosa si tratta.

Il Consiglio dei Ministri ha difatti approvato nella seduta dello scorso 18 novembre 2021 un decreto legge che ne delinea le modalità attuative.

Dal marzo 2022 entrerà in vigore il nuovo assegno unico che andrà a sostituire i tanti bonus a favore dei genitori quest’ultimi introdotti negli ultimi anni con lo scopo di combattere il calo democratico.

L’assegno unico quindi sostituirà:

– gli assegni familiari;

– le detrazioni di imposta per i carichi di famiglia (rimaranno le detrazioni per i figli over 21);

– l’assegno unico introdotto a luglio 2021 per autonomi e partite iva.

L’assegno unico coinvolgerà circa sette milioni di famiglie e sarà modulata in modo progressivo in base all’Isee del nucleo familiare (indicatore della situazione economica) e si rivolgerà a tutti i genitori per ciascun figlio, dal settimo mese di gravidanza al ventunesimo anno compreso.

Le tempistiche che dovranno essere seguite dai genitori saranno fondamentali per non avere cali di reddito dovuti, come detto, dalla cancellazione delle detrazioni di imposta ed assegni familiari, senza poter usufruire del nuovo assegno.

Quindi, visto che l’assegno unico sarà in vigore dal mese di marzo a febbraio 2022 le famiglie avranno due mesi di tempo (gennaio e fabbraio) per aggionare l’Isee su cui definire gli importi. La domanda all’Inps potrà essere inviata da gennaio 2022 accedendo al proprio profilo dal sito dell’Inps o delegando un Caaf o un professionista abilitato.

Le famiglie comunque possono stare tranquille in quanto anche se la domanda verrà fatta in ritardo, ma non oltre il giugno 2022, è possibile richiedere gli arretrati a partire dalla sua introduzione.

In definitiva quli sono gli importi dell’assegno unico?

Tutte le famiglie che si collocheranno al di sotto dei 15mila Euro di Isee otterrano gli importi massimi, che scenderanno in modo progressivo al crescere dell’indicatore della situazione economica fino al tetto di 40 mila euro di Isee oltre il quale è previsto un importo minimo garantito a tutti, pari a 50 euro per figlio minore.

Nel caso in cui il nucleo familiare non voglia farsi “fotografare” il proprio Isee potrà comunque godere dell’importo minimo che viene attribuito oltre i 40 mila euro di Isee, quindi pari a 50 euro per figliominore.

Il nuovo assegno unico verrà riconosciuto anche per i figli tra 18 e 21 anni ma con un importo ridotto (da 85 euro sotto i 15 mila euro di Isee a 25 euro sopra i 40 mila euro) purchè i ragazzi studino, facciano tirocini con redditi minimi o servizio civile.

Inoltre sono previste una serie di maggiorazioni:

– tra 15 e gli 85 euro a figlio in base sempre all’Isee dal terzo figlio in poi o per i figli disabili (in base 

alla gravità);

– maggiorazione forfettaria da 100 euro al mese per le famiglie numerose con quattro figli e più;

– altri 30 euro in più nel caso in cui entrambi i genitori lavorino oltre ad un Isee basso ma che si azzerano 

nel caso si superino i 40 mila euro;

– fino al 2025 prevista maggiorazione per scongiurare il rischio che qualcuno, con il passaggio al nuovo assegno, possa essere penalizzato rispetto a quanto prende oggi (rispetto quindi alla somma tra assegni familiari e detrazioni di imposta).