Anna Magnani
Nannarella, il cuore di Roma
Correva l’anno 1908, quando a Roma nasceva Anna magnani: il cognome era quello di sua madre Marina, perché il padre a lei rimase sconosciuto fino a molti anni dopo, quando però, oramai famosa, non ne volle più sapere, come di sua madre
che era in Egitto maritata da molto tempo. La bimba magrolina, con grandi occhi neri e capelli sempre arruffati, girava per Roma con la nonna, la figura femminile più amata, nei quartieri fra il Campidoglio e Borgo Pio, il cuore
di Roma dov’era nata e cresciuta.
Nannarella, piuttosto ribelle, dotata però di una intelligenza fervida e arguta frequenta il liceo musicale di Santa Cecilia, imparando a cantare e suonare il piano. E’ lì che, un giorno, incuriosita entra nei locali della scuola
dell’arte drammatica, dove conosce un giovane Paolo Stoppa e si innamora del palcoscenico.
Inizia con piccole parti e semplici battute del tipo “Signora, la cena è servita “fino alla prima opera intera “La partita a scacchi” in sostituzione della, allora grande attrice, Vera Vergani.
Dal 1926 al 1932, Anna vive una stagione di faticose tournée teatrali: nasce così la grande attrice, che solo più tardi si dedicherà anche al cinema. In questo periodo perde però il suo più profondo affetto: la nonna.
Diviene anche una diva dell’avanspettacolo, interpretando parti comiche con i fratelli De Rege e con tutti quei giovani attori che poi diventeranno i grandi del cinema comico italiano: da Fabrizi a Macario, da Rascel a Taranto ed anche ad un giovanissimo Alberto Sordi e non certo da dimenticare il grande Totò.
Goffredo Alessandrini, regista e produttore affermato, entra nella vita di Nannarella e la sposa nel 1934. Matrimonio turbolento, come lo saranno tutte le sue relazioni sentimentali, causa la sua straripante gelosia.
Gli anni dal 1934 al 1942, attraversati dalla guerra, la vedono partecipare ai primi film, fra cui Teresa Venerdi diretta da De Sica, che definisce la sua risata “forte, prepotente, dolorosa, quasi feroce…” Interpretando realmente la sua anima. Nel frattempo il matrimonio naufraga ed inizia una passionale relazione con uno dei belli del cinema di allora: Massimo Serrato, più giovane di 10 anni, mediocre nella recitazione, ma estremamente affascinante.
Tra furiose scene di gelosia, abbandoni e ritorni di passione, nel 1942 nasce il loro figlio Luca.
Massimo ne prende le distanze, tanto che Nannarella considererà questo bimbo solo suo , gli darà il cognome e gli dedicherà tutte le attenzioni possibili , limitate per un’attrice oramai di grande successo.
Nel 1944, in una Roma liberata dai nazisti, Anna e Totò stanno riscuotendo un grande successo in teatro, quando il piccolo Luca viene colto dalla poliomielite. Si salva, ma resterà per sempre un problema, che Anna affronterà con forza e coraggio, facendolo curare ovunque, e dividendo la sua vita fra le cliniche ed il palcoscenico.
Finalmente arriva la fine della guerra e gira il film più famoso, quello che la renderà un mito: ”Roma città aperta “ di Rossellini e dove Anna può esprimere tutta sé stessa: la passione , il dolore , la rabbia e quella romanità interiore di cui oramai è il simbolo. La scena della sua uccisione dietro al camion che lei rincorre per raggiungere il suo uomo, non la prova molte volte, ma solo una e la caduta è vera, tanto che Anna si fa male.Nel 1949 avviene la rottura con Rossellini, che vuole girare il film “Stromboli “con l’attrice svedese Ingrid Bergmann, sua nuova passione, e dalla quale avrà una figlia, Isabella. L’ossessiva Magnani si contrapporrà a questa scelta, interpretando in tutta fretta “Vulcano” girato più o meno negli stessi luoghi.
Entrambi i film non verranno molto apprezzati dalla critica.
Dopo questo periodo complesso e travagliato, la strada è spianata. Grande successo con “Bellissima” di Luchino Visconti, avendo come partner un giovane e smaliziato Walter Chiari e tanto teatro.
Dopo numerosi tentativi lo scrittore Tennesee Williams riesce a convincerla a recarsi negli Stati Uniti. Qui girerà “La Rosa tatuata” in tempi rapidi, perché non vuole lasciare a lungo il figlio e Roma. Nel 1956 viene candidata all’Oscar e Anna dovrà vedersela con attrici americane del calibro di Katherine Hepburn e Bette Davis. Vince ed è la prima attrice italiana a conquistare la mitica statuetta; dopo di lei solo Sophia Loren lo riceverà con “La ciociara” , film in cui Anna Magnani avrebbe dovuto svolgere il ruolo della madre e Sophia della figlia : fatto che non avviene , perché Nannarella troverà impossibile avere una figlia così procace.
Il successo sia al cinema che a tetro continuerà fino al 1965 con film come Pelle di Serpente di Sidney Lumet, Risate di Gioia di Mario Monicelli o ancora con Mamma Roma di Pierpaolo Pasolini e Made in Italy di Nanni Loy con partner Alberto Sordi. Anna però diverrà sempre più difficile nella scelta dei testi, ed anche scorbutica e solitaria, il che la fa sentire abbandonata dal suo mondo. Solo nel 1971 si piegherà a girare quatto brevi film per la televisione , che lei non ama, che la aiuteranno però rientrare nell’ambiente.
Nel lm La sciantosa avrà accanto un giovanissimo Massimo Ranieri, che le sarà sempre grato per averlo lanciato. In una scena molto commovente, Nannarella canta “O’ soldato innamorato” con una intensità e partecipazione degna della grande interprete che era.
Una specie del canto del cigno, perché solo due anni dopo il 26 settembre 1973, gravemente malata, si spegnerà a Roma, che le tributerà il suo amore con una partecipazione affollatissima al suo passaggio.
Edoardo de Filippo, amico e compagno di lavoro, scrive la seguente poesia per omaggiarla.
Confusi con la pioggia
Sul selciato
Sono caduti
Gli occhi che vedevano
Gli occhi di Nannarella
Che seguivano
Le camminate lente
Sfiduciate
Ogni passo perduto
Della povera gente.
Tutti i selci di Roma
Hanno strillato
E le pietre del mondo
Li hanno uditi