4 chiacchiere con Pier Paolo Mugnaini
Continuare a svolgere il ruolo di facilitatori per rafforzare il nostro tessuto socio-economico per guardare con fiducia al futuro e mantenere sempre alta l’attrattività del nostro territorio.
Pier Paolo Mugnaini Sindaco Radda in Chianti
In questo terzo mandato puntiamo ad incrementare alcuni servizi necessari allo sviluppo della nostra comunità come l’asilo nido e la palestra in modo da completare l’offerta alle famiglie in termini di gestione dei figli e per offrire oppurtunità di sviluppo nell’ambito dell’offerta sportiva.
In questi tre anni l’obiettivo era quello di dare una connotazione ben precisa a questa manifestazione, adesso che siamo al terzo anno possiamo fare un bilancio dei risultati ottenuti e insieme agli organizzatori pensare se e come possiamo migliorare.
Sindaco Mugnaini, proprio in questo mese è iniziato il Suo terzo mandato, quali sono gli obiettivi che vi siete prefissati da raggiungere nei prossimi 5 anni?
In questo terzo mandato puntiamo ad incrementare alcuni servizi necessari allo sviluppo della nostra comunità come l’asilo nido e la palestra in modo da completare l’offerta alle famiglie in termini di gestione dei figli e per offrire oppurtunità di sviluppo nell’ambito dell’offerta sportiva.
Sempre in relazione allo sviluppo della comunità, nella pianificazione urbanistica abbiamo recuperato parte della volumetria della demolizione del Vinosauro, trasferendola in zona la villa per sviluppare l’housing familiare destinando alloggi alle giovani coppie a prezzi accessibili. Questo per creare condizioni abitative favorevoli a trattenere i giovani della nostra comunità e possibilmente nuove famiglie che giornalmente raggiungono il nostro territorio per motivi di lavoro.
Continuare a svolgere il ruolo di facilitatori per rafforzare il nostro tessuto socio-economico per guardare con fiducia al futuro e mantenere sempre alta l’attrattività del nostro territorio.
Questa è anche la terza edizione del Chianti Natural Festival e si prospetta ricca di eventi e novità. Ha qualche suggerimento?
In questi tre anni l’obiettivo era quello di dare una connotazione ben precisa a questa manifestazione, adesso che siamo al terzo anno possiamo fare un bilancio dei risultati ottenuti e insieme agli organizzatori pensare se e come possiamo migliorare. Quindi non ho particolari suggerimenti anche perchè l’obiettivo iniziale mi sembra raggiunto.
Radda rappresenta la location ideale per il festival non solo per la sua straordinaria posizione panoramica ma anche logisticamente con i suoi giardini ed il centro storico, ma soprattutto per la continuità di intenti legati al tema della sostenibilità dimostrata dall’Amministrazione.
Avere una manifestazione che si sviluppa intorno alla natura ai suoi prodotti e alla possibilità di vivere in armonia con essa coinvolgendo grandi e piccini si sposa con la nostra visione di territorio e di paesaggio che sono valori assoluti per la nostra comunità.
L’arrivo di tanti visitatori, l’altro anno ne sono stati registrati in tre giorni quasi diecimila presenze, prevede una gestione accurata degli arrivi, della viabilità ed accoglienza che viene gestita dai vostri uffici e dalle associazioni in concerto con gli organizzatori della manifestazione.
Se vogliamo fare eventi di qualità e di risonanza verso l’esterno dobbiamo essere capaci di gestire l’arrivo dei visitatori e credo si sia dimostrato a partire dalla tappa a cronometro del Giro d’Italia in poi di poterci riuscire. Certo siamo in cima ad una collina ed è ovvio che cercare soluzioni non sia facile ma con la buona volontà e l’impegno di tutti.
Oltre al Chianti Natural Festival, il vostro Comune accoglie altri importanti eventi durante l’anno.
Si abbiamo altri eventi come la UTMB World Series Chianti Ultra Trail, Radda nel Bicchiere, La Mille Miglia, un nutrito programma di eventi estivi per grandi e piccini sia nel capoluogo che nelle frazioni e la Gallo Nero.
La lasciamo ringraziandolo, con un ultima domanda.
Quali sono i progetti futuri che state studiando rispetto all’accoglienza turistica?
Sul fronte dell’accoglienza sappiamo che dobbiamo migliorare e ci sono ampi spazi di miglioramento. E’ un aspetto culturale e organizzativo che deve coinvolgere tutti i settori coinvolti e credo possa diventare un progetto di area più che dei singoli comuni. Ne stiamo parlando da un pò di tempo, vediamo se riusciamo a fare sistesi delle varie idee.